La Riforma Cartabia è entrata in vigore il 1° Marzo 2023, nell’ottica di velocizzare i tempi della giustizia in materia di separazione e divorzio, con il rischio, però, di creare più problemi che soluzioni.

Il decreto legislativo di attuazione della riforma (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, attuativo della l. 134/2021) aveva fissato la scadenza al 30 giugno 2023, ma con la modifica delle disposizioni transitorie della Legge di Bilancio, la riforma Cartabia ha subito delle variazioni anticipando i tempi.

La Riforma ha modificato anche il diritto di famiglia e quello minorile ( Titolo Quarto Bis, Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie artt. 473 bis – 473-ter), dal 1° Marzo 2023 è entrato in vigore, infatti, il rito unico di separazione e divorzio, il cui ricorso introduttivo deve già contenere copiosa documentazione sulla situazione di entrambi i genitori, con il fine di consentire al giudice e alle parti di averne da subito una repentina conoscenza.

Cosa cambia nella separazione e nel divorzio?

Primariamente è necessario un excursus sull’argomento.  

La separazione legale à caratterizzata dall’intervento del Giudice, dell’Ufficiale di stato Civile o degli avvocati, e si richiede quando si verificano fatti tali da rendere intollerabile la convivenza o da nuocere gravemente all’educazione dei figli. Si divide in separazione consensuale e giudiziale.

– consensuale: quando vi è accordo tra i due coniugi e viene chiesto al tribunale di prendere atto della loro volontà e di regolare i loro rapporti;
– giudiziale: non vi è accordo tra i due coniugi e il Tribunale decide le condizioni di separazione dopo gli opportuni accertamenti.

Il Divorzio prevede lo scioglimento del matrimonio e/o la cessazione dei suoi effetti civili; può essere giudiziale o congiunto (consensuale) e può essere introdotto con ricorso al tribunale o svolgersi secondo le nuove modalità della negoziazione assistita da avvocati.

La Riforma Cartabia ha introdotto un unico rito per separazioni e divorzio.

Viene abolita l’udienza presidenziale e sarà necessario indicare i requisiti del ricorso. Più precisamente, le parti saranno tenute a indicare preventivamente le condizioni patrimoniale e reddituali, oltre al piano genitoriale.

Quest’ultimo consisterà nella descrizione degli impegni e attività dei minori, attività relativa alla scuola, alle eventuali attività extrascolastiche, sportive, culturali e ricreative, alle frequentazioni parentali e amicali, ai luoghi abitualmente frequentati, alle vacanze normalmente godute.

Occorre precisare che con la Riforma Cartabia non vengono modificati i tempi stabiliti dalla legge per chiedere il divorzio (6 mesi nel caso di separazione consensuale e 12 mesi per quella giudiziale). Requisito fondamentale è la completezza delle richieste in merito al piano genitoriale, requisito però che fa rischiare di creare dissidi ulteriori tra i coniugi in una situazione già complessa a priori.

L’obiettivo è quello di mettere al centro i bisogni reali di eventuali figli, di ridurre repentinamente le udienze, depennando passaggi superflui, velocizzando le tempistiche della giustizia civile.