Negli ultimi anni abbiamo più volte sentito parlare del Superbonus 110%.
Ma cosa è esattamente?
Il Superbonus è un’agevolazione che offre il mercato dell’edilizia con la finalità di agevolare gli interventi di ristrutturazioni ricevendo così un credito sulle diverse spese richieste.
Sorge un problema!!
Il sostegno offerto, prorogato per il 2022, è arrivato al termine, per cui i 33.3 miliardi messi a disposizione dallo Stato per i cittadini sono già esauriti a causa dell’enorme richiesta ricevuta dagli stessi.
Il fondo disponibile consta di 33,3 miliardi di € contro i 33,7 miliardi di domande di accesso da parte degli italiani. Ciò sta a conferma del fatto che mancano in primis i fondi per rimborsare imprese e banche le quali hanno non accettano ulteriori cessioni del credito, e chi ha già iniziato i lavori di ristrutturazione o chi interviene per accedere al Superbonus comincia ad avere seri dubbi sul futuro di questa agevolazione.
Si attende, dunque, che il governo possa intervenire nuovamente affinché venga evitato il blocco dell’edilizia.
Si potrebbe prospettare l’introduzione di un nuovo finanziamento per sostenere il Superbonus e far sì che lo stesso possa continuare nei mesi a seguire, ma traspira ancora molta incertezza da parte del governo nel prendere una decisione definitiva.
Il dubbio e la preoccupazione maggiore è inflitta a chi ha già iniziato i lavori o per cui una parte del bonus è già stata recepita, con il rischio di vedere un blocco a metà dei lavori stessi, o ancora, che il fisco possa richiedere indietro il credito per quei lavori non completati.
L’obiettivo, in questa fase di dubbio e delicatezza, è trovare un accordo tra le banche, privati ed imprese edili, con la possibilità di proporre una sospensione dei contratti, nell’attesa dunque, che il governo prenda una nuova decisione.
Quali potrebbero essere le possibili soluzioni in attesa che il governo decida di introdurre o meno nuovi fondi?
- Qualora i lavori siano già iniziati o ci siano state le autorizzazioni o cessione del credito dalla banca: le banche dovrebbero impegnarsi a proseguire con la cessione del credito o comunque farsi carico dei danni arrecati;
- Qualora vi sia già un accordo con l’impresa costruttrice ma si aspetta il “sì” dalla Banca per la cessione del credito: dovrebbe essere possibile bloccare tutta la pratica in attesa dell’evoluzione del Superbonus;
- Qualora i lavori siano già iniziati, ma la Banca non ha confermato la cessione del credito e l’impresa ha anticipato la somma: si potrebbe valutare una polizza a copertura dei danni o la risoluzione del contratto;
- Qualora solo una parte dei lavori abbia ottenuto un finanziamento, per quei lavori non ancora iniziati: potrebbero essere eliminati dal contratto o essere sospesi, o ancora, optare per una “risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta” (art.1467 cc)
Ad ogni modo, queste potrebbero essere le possibili soluzione per far fronte ai problemi insorti per la mancanza di fondi, ma la decisione finale spetta comunque al Governo.